SIDECAR
Piazzale degli Eroi 9 Roma
Tre donne oltre il limite
interpretati da
Rossana Veracierta
Regia dell’autore
Tre brevi e incisivi sguardi su tre donne contemporanee, attraverso il loro drammatico percorso, oltre il limite dell’ipocrisia retorica, del perbenismo, dei falsi principi.
Una trentenne in un serrato crescendo ci svela le banali mostruosità che si possono nascondere in una famiglia per bene; una donna scampata ad un cecchino racconta, con un dolore che è un cristallo durissimo, la sua terribile fuga; una giovane prostituta extracomunitaria, senza nome, senza documenti, senza speranze nè illusioni, si trova a parlare senza peli sulla lingua di sè stessa al poliziotto che l’ha arrestata.
Quasi uno sproloquio, privo di pudori, disperato, a tratti forzatamente allegro, di una trentenne che confessa ma si discolpa al contempo. Ma di che? Nella stanza accanto, c’è un letto ricoperto di piatti rotti, una montagna. Da dove vengono e perché stanno là? Chi è questa donna? Perché è tornata qui? Un serrato crescendo ci svela le banali mostruosità che si possono nascondere in una famiglia, apparentemente per bene, in cui “la pecora nera” diviene strumento di vendetta e al contempo vittima sacrificale.
2. VERSO IL MURO DI FRONTE
Uno sguardo sulla guerra, visto con gli occhi di una donna che ha perduto tutto. Tutta la spietatezza del mondo degli uomini e della inutile ma sempre devastante spietatezza bellica. In un presente nel quale vive ormai solo per ricordare, con un dolore che è un cristallo durissimo, una donna scampata ad un cecchino racconta la sua terribile fuga. Verso il muro di fronte, verso il vuoto della salvezza.
Tratto dalla piece “Dialogo col bambino”, testo vincitore del Premio Fersen 2004, Milano.
3. PUTA
Una breve piece che ha il respiro mozzato dall’ansia e dalla crudezza della verità. Puta è una giovane prostituta extracomunitaria, senza nome, senza documenti, senza speranze nè illusioni, qualche sogno forse, per sopravvivere, che però ogni sera s’infrange contro una realtà spietata. E questa notte, prima del silenzio definitivo del cuore, Puta si trova a parlare senza peli sulla lingua di sè stessa al poliziotto che l’ha arrestata. Perchè? Cosa è successo veramente? E perchè la ragazza sembra accusare duramente piuttosto che subire un interrogatorio?
La verità è agghiacciante e mette a nudo tutte le ipocrisie della nostra società perbenista e contradditoria.
Testo vincitore del Premio della critica alla Rassegna di nuovi autori italiani ed europei “ATTORI IN CERCA D’AUTORE: A SOLO” , XVII edizione, Teatro Brancaccio e Teatro Valle, Roma, 2003