È consuetudine consolidata che, in occasione dei festeggiamenti locali dei santi patroni, si organizzi il meglio dell’intrattenimento profano che la cittadina è in grado di esprimere. Per anni infatti si è ritenuto, a torto o a ragione, che il clou dell’intrattenimento nepesino si esprimesse in occasione delle giornate di festa dedicata ai Santi Tolomeo e Romano.
La Pro-Loco, da statuto associazione di promozione e sviluppo del territorio e delle realtà locali, ha da sempre il difficile compito di organizzare al meglio questa ricorrenza, in collaborazione e per conto degli uffici comunali.
Parrebbe inevitabile però (e non si capisce ancora per quale ragione), che l’evento di maggior spicco proposto dalla Pro-Loco in questa occasione, non sia altro che un “concertone” di un gruppo o di un cantante famoso, solitamente di livello nazionale o espressione del circuito televisivo.
A dirla tutta, per la verità, la cittadina di Nepi è in grado di esprimere da sé ben altro intrattenimento. Lo ha dimostrato ampiamente nel corso del tempo con le tante manifestazioni che si sono avvicendate tra le sue mura. La rievocazione storica del “Palio del Saracino”, la rassegna “Arte e Spettacolo alla Corte dei Borgia” (quando la Rocca non era ancora aperta al pubblico), la Stagione borgiana poi, la Notte rosa a seguire e le tante altre manifestazioni canore o teatrali che si sono avvicendate seppur con alterne fortune nel paese dalle acque salubri, per un’offerta di intrattenimento che va al di là di ogni più rosea aspettativa, dimostrano che la capacità di immaginare e creare eventi tutti interni al paese ma con uno sguardo all’esterno, non si è affatto esaurita, tutt’altro.
Forti dell’esperienza maturata e certi di un’ottima offerta creata a partire dalla cittadina stessa, non si capisce per quale strana ragione ci si ostini ad investire denaro per concerti di cantanti più o meno noti, rintracciabili sempre uguali in tante piazze d’Italia.
Al di là del gusto, discutibile e tutto personale di chi è chiamato ad operare le scelte artistiche ed economiche nella selezione di questo o quel cantante, scelte che difficilmente trovano il consenso della stragrande maggioranza della popolazione, vuoi per genere musicale e vuoi per appartenenza anagrafica, sarebbe opportuno guardare con maggiore attenzione alle professionalità che la stessa Nepi esprime.
Sebbene quella del cantante di turno sia una scelta più che legittima, il senso di questa rapida analisi è se non sia giunto il tempo di destinare le somme necessarie per questo o quel cantante per stimolare la produzione di spettacoli locali.
Proviamo a partire dal breve elenco di quesiti che segue.
1. La proposta dei soliti cantanti “noti”, è un’operazione “culturalmente rilevante o particolarmente creativa”?
No.
2. La proposta dei cantanti noti, riscuote largo consenso trasversale nella popolazione?
No.
3. La valorizzazione delle professionalità locali si giova dell’arrivo di questi cantanti a Nepi?
No.
La proposta
Fare certi ragionamenti senza prospettare alternative è sconveniente (se non altro perché occorre essere concreti). A distanza di dieci anni torno a scrivere uno spunto, un’idea già presentata a suo tempo sotto forma di progetto proprio alla Pro-Loco: la sostituzione del concertone del cantante di turno con la produzione di un grande spettacolo.
Lo spettacolo dovrebbe essere realizzato in loco, abbracciando così immediatamente un primo obiettivo e assolvendo un compito delle Pro-Loco: promuovere le competenze e la creatività locali.
A partire da Nepi, lo spettacolo potrebbe abbracciare uno dei due criteri seguenti, o entrambi:
1) essere il risultato concreto del lavoro di artisti che risiedano a Nepi;
2) trattare un tema o un argomento legato al territorio e alla sua storia.
Proporre argomenti che riguardino la cultura locale, trovare all’interno della cittadina gran parte delle competenze artistiche necessarie, potrebbe rappresentare quel valore aggiunto che farebbe la differenza.
Mi sento direttamente coinvolto e interessato, in quanto artista e autore teatrale, quando si parla di “promozione del territorio”, anche quando questa debba esprimersi attraverso le attività della Pro-Loco. Ebbene, non è dunque “produzione locale” quella dell’ingegno creativo degli abitanti di Nepi?! O dobbiamo ancora immaginare che “produzione locale” significhi solo fave e pecorino?! Quest’ultimo peraltro oramai di diversa provenienza.
L’idea
Il progetto prevede una rotazione di professionisti alla creazione dell’evento. Un avvicendamento, anno per anno, per quegli artisti o quelle società di produzione locali che di questo settore (lo spettacolo) hanno fatto un mestiere.
Certo, forse la lirica o il gran teatro, la commedia musicale o il balletto, il teatro di parola o la prosa, non incontreranno sempre i favori di tutti, ma almeno sarebbero prodotti “fatti in casa” che, oltretutto, potremmo esportare, e con essi il buon nome di Nepi. La rotazione poi, assicurerebbe trasparenza nelle assegnazioni dei fondi (che potrebbero essere equivalenti a quanto si spende oggi per quei cantanti inutili), oltre a pluralità dell’offerta nel corso degli anni.
In tempi di crisi, non sarebbe meglio sostenere le attività di produzione e di intrattenimento locali e creare nuove opportunità di occupazione?
Per il 2014 è già andata, la Pro-Loco ha organizzato il concerto.
Iniziamo a pensarci, per il futuro?
Federico Caramadre